giovedì 10 febbraio 2011

1940- Non merito di essere trattata male

Linetto caro, ieri sera non ho fatto in tempo a scrivere, però lo faccio ora.
Ne sono dolente di non averlo fatto ieri sera perchè avevo l’animo più tranquillo. Invece questa mattina non so, mi sento nervosa. Sarà forse il sogno che ho fatto. Ho sognato tua zia che era riuscita a farci dividere, ero così disperata questa notte ed ho pianto tanto.
Non posso sopportarla questa idea, è terribile e mi fa impazzire. Questa notte ho tanto invocato la morte. Morirò! Chissà! Se potessi scomparire forse ti farei un bene, potresti accontentare i tuoi e saresti più tranquillo dal lato materiale. Vedi questo stato di cose mi porta una disperazione ed insieme un’apatia terribile.
Ieri sera prima che tu venissi  a casa mia lavoravo la tovaglia che dovrebbe servire per noi due e tante cose mi passavano per la testa, pensavo a tutti i nostri sogni , a tutti i nostri progetti, e mi sentivo stringere il cuore al pensiero che nessuno di tutto questo divenisse realtà. È così brutto!
No posso sopportarlo, non voglio pensarlo. Purtroppo il dolore non fa morire!
Però potrei lo stesso farlo vedi, non è una lettera che ti avrei dovuto scrivere, forse ti reca un po’ di dolore. Ma Linetto mio se sapessi ciò che sento in me da due giorni.
Non merito di essere trattata male, di ricevere del male. Io non ne ho mai fatto a nessuno mentre io è parecchio tempo che ne sto ricevendo. Perché? Perché mi domando, cosa ho fatto di così grave che io debba espiarlo in questo modo.
Non so cosa farei questa mattina se non fossi sicura che tu mi vuoi bene, è l’unica cosa che mi da gioia, che rischiara la mia giornata. Anche io Linetto mio ti amo tanto, non trovo più il modo di fartelo vedere e di fartelo capire. Dimmi Linetto, dimmi anche tu che mi vuoi tanto bene.
Ho tanto bisogno di questo tuo affetto.
Mi aiuta a vivere e mi fa amare con più gioia. Perdona amor mio tutto ciò che ti sto scrivendo di cattivo, ma ho bisogno di sfogarmi, non posso stare muta con la mia pena.
Purtroppo a casa non mi posso sfogare con nessuno. Non posso dire a nessuno i miei timori, mi guarderebbero male, finirei col farmi odiare dai miei e non voglio. Alcuni giorni mi viene l’impeto di buttare le braccia al collo di papà, confidargli la mia pena, dirgli di salvarmi, di aiutarmi lui, ma non lo posso fare, lui ha bisogno di essere calmo e sereno.
Ha già tanti pensieri. Perdonami Linetto mio e ricordati che ti amo infinitamente e che sarei pronta a dare la vita per te. T’amo tanto tanto disperatamente.
Ti bacio caramente
Bacioni tanti tanti

Ester tua.

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